Cascina Biblioteca, punto di incontro tra disabilità e territorio

Cascina Biblioteca,via Casoria 50, Parco Lambro Milano

Cascina Biblioteca si trova di Via Casoria 50 a Milano, vicino al Parco Lambro. È una cascina sociale in cui AnffasIdea VitaConsorzio SiR e Cooperativa di Solidarietà Sociale Cascina Biblioteca operano da anni, con professionalità, coraggio e passione. Queste realtà no profit milanesi realizzano quotidianamente, grazie alla capacità di lavorare insieme, un punto di incontro fra il mondo della disabilità ed il territorio.Cascina Biblioteca, Parco Lambro Milano

La Cascina Biblioteca è diventata, grazie alle persone che quotidianamente lavorano, un  luogo in grado di offrire sempre più interessanti ed efficaci opportunità di inclusione sociale a tante persone in situazione di fragilità personale o sociale.

Storia della cascina

Siamo attorno all’anno mille quando, fuori da porta Venezia, oltre al fiume Lambro non c’era niente. Il segreto per rendere fertile il terreno paludoso lo scoprono i monaci Cistercensi. Ma qui intorno furono soprattutto degli altri frati, gli Umiliati, che rivoluzionano l’agricoltura. Costruirono i fontanili e le marcite che moltiplicarono la produzione dei campi e in breve tempo nascono mulini e cascine.

Le comunità agricole vengono organizzate in quelle che venivano definite Grangie. Lungo il Lambro ce ne sono molte: Monluè, Cavriano, Casanova, e poi la più grande di tutte, la grangia di San Gregorio. Questa gestisce diversi mulini e cascine, in capo a tutti un solo proprietario, l’Ospedale del Brolo, il più antico di Milano (istituito nel 1154). I possedimenti dell’ospedale arrivavano dell’eredità dei malati (guariti o meno) e presto il patrimonio di terre del Brolo divenne vastissimo.

Dopo la nascita dell’Ospedale Maggiore (a metà del XV secolo) l’Ospedale del Brolo perse di importanza, finché nel XVII secolo non venne chiuso. L’immenso patrimonio fondiario posseduto venne diviso, alcune terre vennero vendute per comprarne altre razionalizzando le proprietà. Tra i fondi sacrificati c’è San Gregorio.

Borromeo e la Biblioteca

Giulio Cesare Procaccini, Ritratto di Federico Borromeo, Milano, 1610
Giulio Cesare Procaccini, Ritratto di Federico Borromeo, Milano, 1610

Agli inizi del seicento Federico Borromeo (1564-1631 non mi perderò nel descrivere questo importante personaggio milanese) dopo una visita pastorale nella zona, vede la piccola residenza di campagna con cascina annessa e se ne innamora. Sta cercando un luogo in cui ritirarsi lontano dalle distrazioni cittadine per seguire i suoi pensieri e borgo San Gregorio soddisfa i suoi desideri.

Lo vuole al punto da indebitarsi per comprarlo. Qui Federico viene a meditare e a scrivere i suoi libri. Uno, il “De villa gregoriana”, lo dedica proprio alla sua dimora di campagna cantando il piacere del vivere semplice rispetto agli sfarzi di città. Durante la peste “manzoniana” del 1630 crea qui un ostello per gli sbandati che fuggendo da Milano vagano per le campagne. Federico sopravvive solo un anno dopo la peste ma neanche la morte spezza il legame con la villa gregoriana.

Federico nel corso della sua vita lavora per aprire la prima biblioteca pubblica al mondo: la biblioteca Ambrosiana (aperta al pubblico nel 1609). La sua biblioteca, donata alla città, deve essere qualcosa di vivo, capace di crescere nel tempo e produrre cultura. Per assicurare questo ci vogliono però entrate sicure e permanenti, qualcosa che produca reddito.

Il Borromeo nel suo testamento scrive che a finanziare l’Ambrosiana dovranno essere le rendite delle sue terre di San Gregorio. Gli amministratori dell’Ambrosiana però non sanno come gestire una proprietà agricola. Sarà quindi la famiglia Cassina, i nuovi fittavoli, ad occuparsi della cascina e dei terreni e se ne occupano fino alle soglie del ‘900.

La storia recente di Cascina Biblioteca

Il dominio dell’Ambrosiana sulla cascina, che dal XVII secolo viene chiamata Biblioteca, dura tre secoli. Le cose cambiano, la città si avvicina, e persino la villa finisce diroccata tanto che a metà ottocento viene abbattuta e con i materiali di recupero si costruiscono le due nuove ali della Cascina.

Nel 1941 agli amministratori dell’Ambrosiana servono soldi e la terra si fa prima a venderla che a coltivarla. La cascina viene acquistata dal Conte Paolo Orsi Mangelli. Mangelli è un imprenditore di successo, simbolo della modernità che hcrea a Forlì fabbriche di cellophane e nylon (suo è il marchio Omsa). A Milano però il conte, amante dell’ippica, vuole organizzare la più grande scuderia d’Italia. Mantiene quindi la natura della Cascina Biblioteca producendo il fieno nei suoi nuovi terreni.Cascina Biblioteca,via Casoria 50, Parco Lambro Milano

Nel ’60 la cascina e il fondo circostante di 13 ettari viene acquistata dal Comune di Milano. Sul finire degli anni ’70 il Comune di Milano effettua una radicale ristrutturazione dell’intera Cascina seguendo i criteri costruttivi di quegli anni, poco sensibili al rispetto del valore storico di questi fabbricati agricoli ed alla conservazione delle loro caratteristiche storiche.

La nuova realtà in cascina

Nel 1982 i lati Nord ed Est della Cascina vengono affidati dal Comune ad ANFFAS (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale) ed una porzione più piccola alla cooperativa Viridalia (cooperativa sociale che si occupa della manutenzione del verde) con dotazione dei terreni circostanti, 8 ettari.la Stalla di Cascina Biblioteca,via Casoria 50, Parco Lambro Milano

Le iniziative che Anffas ha avviato in Cascina sono state diverse e vengono portate avanti ancora oggi: la organizzazione di attività di tempo libero per persone con disabilità; la apertura di corsi di formazione professionale per persone con disabilità lieve; l’ippoterapia per persone con disabilità e normodotate e la creazione di un Centro Sperimentale Agricolo per accogliere persone con disabilità ed affidare loro mansioni di manutenzione del verde e di accudimento dei cavalli, attività di carattere ergoterapeutico che si sono rivelate efficaci per favorire la inclusione sociale attraverso relazioni tra le persone coinvolte.

Alla fine degli anni 90 la collaborazione con la Fondazione di partecipazione Idea Vita onlus ha prodotto l’avvio di iniziative residenziali per persone adulte con disabilità. La prima residenza in cascina fu per 5 persone e venne inaugurata nell’aprile 2003.

Le organizzazioni all’interno di Cascina Biblioteca sono accomunate dallo stesso obiettivo di valorizzazione delle capacità residue delle persone con disabilità e di opportunità di inclusione nella vita sociale. Ad esse si è unito nel 2010 il Consorzio SIR (Consorzio di cooperative sociali) che gestisce il Centro di Formazione Professionale, per prospettive di lavoro nella ristorazione e nei sevizi d’impresa.Serra della Cascina Biblioteca,via Casoria 50, Parco Lambro Milano

Nel 2013 le cooperative Viridalia e il Fontanile decidono di unire le forze dando vita ad una fusione. Nasce così la cooperativa sociale cascina Biblioteca. La fusione ha liberato nuove risorse e nuove energie per cui le attività si sono moltiplicate:

  • il CAD, Centro Aggregazione Disabili
  • l’attività agricola è stata rilanciata producendo non più solo fieno per i cavalli ma verdure biologiche per la città, consentendo inoltre l’inserimento lavorativo di nuove persone svantaggiate.
  • gli orti comunitari grazie ai quali 40 cittadini dei quartieri limitrofi possono coltivare un orto gratuitamente ed in maniera condivisa
  • il vecchio vagone ferroviario presente in cascina è stato ristrutturato e inaugurato settimana scorsa come bar ristoro

Queste nuove attività si aggiungono a quelle già esistenti in cascina:

  • Centro di Rieducazione equestre, con una dotazione di 8 cavalli
  • Campus estivi per bambini.
  • City farm con annessi recinti per capre, asini anatre e galline.
  • Apicoltura che produce circa 400 kg di miele all’anno
  • Attivita’ di tempo libero e la gestione di spazi attrezzati per svolgimento di feste, riunioni, convegni, giochi ecc…Cascina Biblioteca,via Casoria 50, Parco Lambro Milano

Tanto fermento ha coinvolto anche le altre organizzazioni, ad esempio SIR ha deciso di ristrutturare la mensa interna per trasformarla in un ristorante didattico aperto a tutti, che sarà pronto a partire dal 2018.

Gli ultimi dati indicano: 90 lavoratori di cui 26 provenienti da liste protette, 40 utenti fissi di cui 18 residenti e molti volontari.

Numerose iniziative rivolte anche al territorio rendono viva la vita della cascina. A gestire le feste, i giochi, gli eventi e tutte le attività all’interno della cascina Biblioteca è un Tavolo di coordinamento del “Sistema Cascina”. Il tavolo è costituito dalle persone delle quattro realtà operanti in Cascina Biblioteca e garantisce il mantenimento della struttura, la gestione del quotidiano e il coordinamento delle attività in modo particolare per quelle rivolte al territorio. Ai quattro componenti del tavolo si è unito il Rotary Club di San Donato Milanese sostenitore storico della Cascina Biblioteca.

Oggi Cascina Biblioteca cooperativa di solidarietà sociale è una realtà attivissima, essa è diventata, grazie ai molti sostegni, un punto di incontro importante e riconosciuto fra il mondo della disabilità e il territorio.Cascina Biblioteca,via Casoria 50, Parco Lambro Milano

Tappa del precorso sensoriale all’interno dell’orto della cascina

http://www.cascinabiblioteca.org

http://web.tiscali.it/ilfontanile/Storia_Cascina.htm

http://www.consorziosir.it/servizi-di-consorzio-sir/centro-formazione-professionale-cascina-biblioteca/